Siamo tutti appassionati della pizza.
Simbolo dell’italianità, con pomodoro, mozzarella e basilico simboleggia anche i colori della bandiera italiana.
Esportata in tutto il mondo, ormai la si trova ovunque perfino nel remoto sud est asiatico.
Ma se proprio la volete assaggiare come comanda la tradizione allora dovete andare a Napoli.
Lì tra i vicoli siete sicuri di assaporare il gusto originale della vera pizza che si scioglie in bocca, piegata in quattro, con pomodoro, poca mozzarella e basilico, la vera pizza detta a portafoglio.
Simbolo dell’italianità, con pomodoro, mozzarella e basilico simboleggia anche i colori della bandiera italiana.
Esportata in tutto il mondo, ormai la si trova ovunque perfino nel remoto sud est asiatico.
Ma se proprio la volete assaggiare come comanda la tradizione allora dovete andare a Napoli.
Lì tra i vicoli siete sicuri di assaporare il gusto originale della vera pizza che si scioglie in bocca, piegata in quattro, con pomodoro, poca mozzarella e basilico, la vera pizza detta a portafoglio.
Lo sapevate che oggi la pizza non sarebbe la stessa se non ci fossero stati gli Egizi e se Cristoforo Colombo non avesse scoperto l’America?
Se oggi possiamo assaporare questo piatto, simbolo del made in italy e della dieta mediterranea è proprio grazie a un passato glorioso che ha permesso la diffusione della pizza in tutto il mondo.
Agli antichi Egizi si deve la scoperta del lievito, in grado di rendere gli impasti morbidi e leggeri dopo la cottura.
Grazie alla scoperta dell’America, sulla pizza è arrivato il pomodoro importato dal lontano Peru nel Regno delle Due Sicilie.
La pizza a Napoli
La pizza ha origini storiche lontane e possiamo trovarne traccia a partire dalla fine del 1500.
Esistono tracce storiche che rivelano che negli antichi sobborghi di Napoli la focaccia di pane veniva chiamata pizza.
Per rendere più appetitosa la classica schiacciata i cuochi napoletani iniziarono a spalmarvi sopra un composto di strutto, sale grosso e aglio oppure di caciocavallo e basilico, nella versione ricca.
La storia della pizza inizia ad evolvere con la scoperta dell’America e la diffusione del pomodoro in Italia.
Da allora esso diventa ingrediente fondamentale per tantissime ricette, in primis quello della pasta condita appunto con il sugo.
Si evolve anche la ricetta della pizza vera e propria: acqua, farina, lievito ( di birra o naturale, detto anche criscito) e sale.
D’obbligo è poi la cottura in un forno a legna per assicurare una morbidezza migliore.
Allora a qualcuno venne un’idea per rendere la pizza ancora più appetitosa: perché non sperimentare anche il pomodoro sulla focaccia? Nacque così la marinara, la pizza più antica condita con pomodoro, origano e aglio.
Se oggi possiamo assaporare questo piatto, simbolo del made in italy e della dieta mediterranea è proprio grazie a un passato glorioso che ha permesso la diffusione della pizza in tutto il mondo.
Agli antichi Egizi si deve la scoperta del lievito, in grado di rendere gli impasti morbidi e leggeri dopo la cottura.
Grazie alla scoperta dell’America, sulla pizza è arrivato il pomodoro importato dal lontano Peru nel Regno delle Due Sicilie.
La pizza a Napoli
La pizza ha origini storiche lontane e possiamo trovarne traccia a partire dalla fine del 1500.
Esistono tracce storiche che rivelano che negli antichi sobborghi di Napoli la focaccia di pane veniva chiamata pizza.
Per rendere più appetitosa la classica schiacciata i cuochi napoletani iniziarono a spalmarvi sopra un composto di strutto, sale grosso e aglio oppure di caciocavallo e basilico, nella versione ricca.
La storia della pizza inizia ad evolvere con la scoperta dell’America e la diffusione del pomodoro in Italia.
Da allora esso diventa ingrediente fondamentale per tantissime ricette, in primis quello della pasta condita appunto con il sugo.
Si evolve anche la ricetta della pizza vera e propria: acqua, farina, lievito ( di birra o naturale, detto anche criscito) e sale.
D’obbligo è poi la cottura in un forno a legna per assicurare una morbidezza migliore.
Allora a qualcuno venne un’idea per rendere la pizza ancora più appetitosa: perché non sperimentare anche il pomodoro sulla focaccia? Nacque così la marinara, la pizza più antica condita con pomodoro, origano e aglio.
Esiste poi la vera storia della pizza Margherita che non possiamo tralasciare: Raffaele Esposito, il pizzaiolo dell’Ottocento napoletano più famoso, viene incaricato di far assaggiare alla Regina Margherita in visita a Napoli nel 1889 con suo marito il re Umberto I, proprio la pizza napoletana.
La leggenda racconta che egli, volendo fare bella figura, preparò tre tipi di condimenti : la classica focaccia con strutto, formaggio e basilico; la marinara con origano, aglio e pomodoro; e l’ultima variante con la mozzarella, il basilico fresco e il pomodoro per simboleggiare i colori della bandiera italiana, allora stato nascente.
Essa fu appunto chiamata pizza Margherita in onore della Regina che dimostrò gradirla parecchio.
La leggenda racconta che egli, volendo fare bella figura, preparò tre tipi di condimenti : la classica focaccia con strutto, formaggio e basilico; la marinara con origano, aglio e pomodoro; e l’ultima variante con la mozzarella, il basilico fresco e il pomodoro per simboleggiare i colori della bandiera italiana, allora stato nascente.
Essa fu appunto chiamata pizza Margherita in onore della Regina che dimostrò gradirla parecchio.
La diffusione in Italia nel Dopoguerra
Nel secondo dopoguerra inizia un’altra fase di espansione di questo piatto.
È l’epoca in cui molti meridionali iniziano a trasferirsi a nord alla ricerca di lavoro e con loro arriva la pizza nei grandi distretti industriali, come Torino e Milano.
Dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine della guerra fredda, questo piatto viene esportato in paesi come la Germania, il Giappone, Medio Oriente, i paesi dell’Est e la Cina.
Dal 4 febbraio 2010 la pizza napoletana è diventata Specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea.
Nel secondo dopoguerra inizia un’altra fase di espansione di questo piatto.
È l’epoca in cui molti meridionali iniziano a trasferirsi a nord alla ricerca di lavoro e con loro arriva la pizza nei grandi distretti industriali, come Torino e Milano.
Dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine della guerra fredda, questo piatto viene esportato in paesi come la Germania, il Giappone, Medio Oriente, i paesi dell’Est e la Cina.
Dal 4 febbraio 2010 la pizza napoletana è diventata Specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea.
Fonte: Il Web