I corsetti, detti in dialetto genovese curzetti, sono una pasta tipica della cucina ligure e possono avere due formati diversi: quelli alla polceverasca, hanno una tipica forma piccolo otto, quelli del Levante sono piccoli medaglioni di pasta decorati in modo particolare, e per questo si definiscono anche corsetti stampati.
La decorazione viene fatta con uno stampino in legno e le loro origini risalgono al Rinascimento, dove i nobili personalizzavano la pasta con lo stemma della propria famiglia per affermare il loro potere sul territorio. Il nome deriva dall’immagine di una piccola croce (cruxetta) con la quale veniva originariamente decorato un lato dai corsetti.
Nel levante ligure, con la parola “corzetto” s’intende sia lo stampo di legno, che la pasta così incisa.
La decorazione viene fatta con uno stampino in legno e le loro origini risalgono al Rinascimento, dove i nobili personalizzavano la pasta con lo stemma della propria famiglia per affermare il loro potere sul territorio. Il nome deriva dall’immagine di una piccola croce (cruxetta) con la quale veniva originariamente decorato un lato dai corsetti.
Nel levante ligure, con la parola “corzetto” s’intende sia lo stampo di legno, che la pasta così incisa.
Ingredienti:
- 500g di farina di grano duro
- 3 rossi d'uovo
- sale
Preparazione:
Preparate l’impasto con la farina di grano duro, unitevi i rossi d’uovo (la proporzione è sei rossi per ogni chilodi farina) e il sale.
Quelli della Valpolcevera, in provincia di Genova, sono ricavati da palline oblunghe di pasta che vengono tirate e schiacciate alle estremità per ridurle alla forma di un “otto”.
Sono chiamati per questo tiae coe dïe, tirati con le dita, e si condiscono con sugo di carne e piselli o di funghi.
Preparate l’impasto con la farina di grano duro, unitevi i rossi d’uovo (la proporzione è sei rossi per ogni chilodi farina) e il sale.
Quelli della Valpolcevera, in provincia di Genova, sono ricavati da palline oblunghe di pasta che vengono tirate e schiacciate alle estremità per ridurle alla forma di un “otto”.
Sono chiamati per questo tiae coe dïe, tirati con le dita, e si condiscono con sugo di carne e piselli o di funghi.
Quelli più diffusi nel territorio ligure, ma anche nelle terre piemontesi confinanti – su tutti i corsetti di Novi Ligure – sono invece dischetti di pasta su cui si imprime un disegno, tradizionalmente lo stemma della famiglia o del pastaio.
I condimenti indicati sono un pesto leggero, del sugo di carne, di funghi e salsiccia o semplicemente a base di olio, pinoli e maggiorana.
I condimenti indicati sono un pesto leggero, del sugo di carne, di funghi e salsiccia o semplicemente a base di olio, pinoli e maggiorana.